La proroga dell’iperammortamento è stata ufficialmente inserita all’interno del Maxiemandamento alla Legge di Bilancio 2019, pur con fondamentali modifiche rispetto alla formulazione pregressa (cfr. articolo del 19 ottobre “Iperammortamento prorogato e confermato anche per il 2019”). Tale Maxiemendamento, in ben quattro commi, richiama le agevolazioni del Piano Industria 4.0.

Il comma 33, recita, “Al fine di favorire processi di trasformazione tecnologica e digitale secondo il modello « Industria 4.0 », le disposizioni dell’articolo 1, comma 9, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, si applicano, nelle misure previste al comma 34 del presente articolo, anche agli investimenti in beni materiali strumentali nuovi, destinati a strutture produttive situate nel territorio dello Stato, effettuati entro il 31 dicembre 2019, ovvero entro il 31 dicembre 2020 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2019 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione”. Questo comma conferma, quindi, la proroga di un anno dei benefici connessi all’iperammortamento e rimuove i timori, diffusi nelle ultime settimane, di una norma retroattiva che avrebbe tolto i benefici fiscali per la macchine non interconnesse nel corso del 2018.

AL comma 34, poi, si legge “La maggiorazione del costo di acquisizione degli investimenti si applica nella misura del 170 per cento per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro; nella misura del 100 per cento per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro e nella misura del 50 per cento per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro. La maggiorazione del costo non si applica sulla parte di investimenti complessivi eccedente il limite di 20 milioni di euro”. Questo comma, quindi, innalza l’aliquota dell’iperammortamento per i beni strumentali, la quale passerà dall’attuale 250%, ad un ancor più invitante 270%. Vengono però penalizzati gli investimenti dei grandi impianti produttivi, poiché, per gli investimenti di importo compreso tra i 2,5 e i 10 milioni di euro l’aliquota sarà pari al 200%, per gli investimenti di importo compreso tra i 10 e i 20 milioni di euro l’aliquota sarà pari al 150%, mentre alcuna agevolazione viene prevista per importi superiori a 20 milioni.

Un’ultima nota riguarda gli investimenti in “beni immateriali”, ovvero i software, infatti, al comma 35 viene previsto che per le aziende che hanno installato nuove macchine e impianti conformi al Piano Industria 4.0, è confermata la possibilità di ottenere sgravi anche per i nuovi software legati alla produzione. In questo caso, infatti, l’iperammortamento è fissato al 140%, una percentuale decisamente inferiore rispetto a quanto concesso per i beni materiali, ma comunque significativa.